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Basta bastaaaaaaaa

Ultimo Aggiornamento: 17/05/2013 09:36
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Città: MELEGNANO
Età: 43
Sesso: Femminile
17/05/2013 09:36



In questo contesto, intanto, il Nostro Paese non si distingue affatto, anzi.
Il nuovo Ministro della Salute Beatrice Lorenzin (PDL) ha infatti interrotto il prosieguo dell’iter relativo ai tavoli di confronto tecnico sui metodi alternativi alla sperimentazione animale. 
Ne dà comunicazione il PAE (Partito Animalista Europeo) il quale fa presente come il neo Ministro, anche a seguito dei solleciti pervenuti, avrebbe dovuto solo calendarizzare la data del prossimo tavolo, prevista per il 10 giugno.


Nonostante i numerosi formali inviti, spiega la nota del PAE, il Ministro Lorenzin non ha dato seguito a tale impegno. 
Per tale motivo l’Ufficio legale del PAE, diretto dall’ Avv. Edward Quimi, avrebbe inviato formale atto di diffida legale. 
Il Ministro dovrebbe ora rispondere, rifierisce sempre il PAE, il quale arriva a minacciare denuncia.


Ricordiamo che il tavolo era stato inaugurato lo scorso 17 aprile dal Ministro Balduzzi il quale, per la prima volta, aveva aperto la discussione anche a tre ricercatori scientifici "non vivisezionisti". 
L’intento era quello di creare un tavolo di approfondimento tecnico-scientifico. 
Questo al fine di individuare metodi alternativi che a breve, medio e lungo termine potessero sostituire, avendone i requisiti, i metodi attualmente in uso che prevedono l’impiego di animali.


Secondo il PAE il Ministero avrebbe dovuto mantenere una posizione super partes. 
Ora, invece, si paleserebbero delle precise responsabilità politiche che dovranno essere motivate.
Ma l’87,3% degli italiani è contrario alla sperimentazione animale, ricorda il PAE citando il 25° Rapporto Italia 2013-Eurispes.
E questo vorrà pur dire qualcosa...



E che dire poi dell'ultima, barbara pratica che si sta diffondendo nel nostro paese?
E' il cd collare a punte, un collare di metallo che ha al suo interno degli spuntoni con le punte arrotondate che dovrebbero infilarsi nel collo del cane a fargli un pò male in modo da facilitarne il controllo ai padroni, specialmente se di grossa taglia.
Forum di alcuni addestratori/proprietari ne giustificano l'uso affermando che

"...il collare con le punte simula il morso con cui un cane atterra un suo simile per controllarlo, proprio come fa la madre quando vuole educare i suoi cuccioli..."


In realtà, come si può vedere dalla foto, si tratta di un vero e proprio strumento di tortura.
Penso basti osservare le lesioni che il collare provoca nel collo dei nostri amici a 4 zampe per rendersi conto di quante falsità raccontino certe persone pur di continuare ad applicare i "buoni vecchi" metodi, invece di dimostrare un po' di sana umiltà e aver il coraggio di aggiornarsi.


O per lo meno di fermarsi un secondo ad osservare come si comportano davvero i cani...perchè quello che vedete è solo opera dell'uomo!!!
Meschino, violento e malvagio come nessun altro essere vivente sulla Terra..


Punire finalmente come si deve questa cattiveria?
Questione di volontà, come tutto nella vita.
Se le cose si voglion fare, si fanno.


Come in Brasile dove, grazie alla recente approvazione del nuovo codice penale, il maltrattamento degli animali è punito non più con una semplice sanzione pecuniaria, ma con la pena detentiva fino ad un massimo di 4 anni.
Pena che potrà essere ancora aumentata se il maltrattamento produce lesioni gravi o permanenti.
E nel nostro Paese???
Anche in questo ambito, purtroppo, come in tanti altri settori, il nostro Legislatore lascia molto a desiderare, con una disciplina in materia blanda e mal applicata.
Sulla carta il reato dal punto di vista penale esiste.


La legge nazionale n. 189 del 2004 ("Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate") tutela tutti gli animali, indifferentemente dalla specie cui appartengono. 
Questa legge ha introdotto sostanziali modifiche al Codice Penale che adesso considera il maltrattamento come un reato ai sensi degli artt. 544-ter e 727. 
Inoltre, come sancito dall’art. 5 della legge nazionale n. 281 del 1991 ("legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo"), qualsiasi animale che non costituisca produzione di reddito, se "custodito nella propria abitazione", è da ritenersi un’animale d’affezione e pertanto tutelato anche dalla vigenti normative regionali.
 

Nello specifico, la Campania ha adottato la legge regionale n. 16 del 2001 per la "tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo".

Ciò che lascia molto a desiderare è l'applicazione pratica delle sanzioni nel caso di questo reato.

L’art. 544 ter del Codice Penale punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagioni una lesione ad un animale, ovvero lo sottoponga a sevizie o a comportamento o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche. La pena è aumentata della metà se da questi fatti deriva la morte dell’animale.
La stessa pena si applica a chiunque somministri agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottoponga a trattamenti che procurino un danno alla salute degli stessi.
- L'art. 727 del Codice Penale punisce con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro chiunque abbandoni animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività. Alla stessa pena soggiace chiunque detenga animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze. 

- Leggi Regionali ed eventuali Regolamenti Comunali puniscono gli illeciti amministrativi con ulteriori sanzioni definite dall’art. 5 – Sanzioni – della Legge Quadro 281/1991 e dall’art. 17 – Sanzioni e ammende – della Legge Regionale 16/2001.

Se sulla carta, quindi, la reclusione per il reato di maltrattamento degli animali è prevista.
Nella realtà, tuttavia, la pena si tramuta quasi sempre in una sanzione pecuniaria più o meno consistente, non tale comunque da scoraggiare chi di tali violenze è l'efferato autore.
Per questo motivo è indispensabile che si intervenga in materia ed in modo urgente.
Inasprire le pene.

E' l'unica soluzione.
Per far lì che l'efferata, gratuita e folle cattiveria che purtroppo anima l'agire quotidiano di alcuni nostri simili e pensiamo agli avvelenamenti canini o alla barbara pratica che si sta diffondendo del cibo con i chiodi non rimanga impunita e venga invece sanzionata nel modo giusto.

Un animale non è un gioco inanimato, ma un essere vivente come noi, con cuore, anima, sensazioni ed emozioni.
Chi non ha rispetto per loro non ha, in primis, rispetto per sè stesso.

 
 
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