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JACOPO COME ELENA, MUORE IN AUTO A UNDICI MESI

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2011 18:35
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27/05/2011 18:34

PERUGIA - Jacopo come Elena. Un altra tragedia, un altro clamoroso incidente. Un bambino morto a soli undici mesi, chiuso nell'auto, soffocato dal caldo, come era successo già qualche giorno fa ad un'altra bimba di 22 mesi, che aveva perso la vita ad Ancona.
Il secondo dramma nel giro di una settimana va in scena a Passignano sul lago Trasimento, in provincia di Perugia. Il bimbo si trovava nella Opel Corsa verde del papà, parcheggiata fuori dal Club Velico, dove suo papà lavora come factotum, normalmente dal martedì alla domenica dalle 9,30 alle 12,30. E proprio il papà, come la mamma, una psicologa di origini albanesi, è rimasto sotto choc per quanto è accaduto, fino ad andare al Pronto Soccorso di Perugia dopo la morte di Jacopo.
«Dobbiamo ancora ricostruire la vicenda - ha detto il colonnello Carlo Corbinelli - ma non abbiamo motivi per non ritenere che non si sia trattato di un tragico incidente. I genitori del bambino sono stravolti e dobbiamo ancora sentirli così come coloro che hanno prestato i primi soccorsi».

PRESIDENTE CLUB: ERA FARO DEI GENITORI «Jacopo era il loro faro»: Aurelio Forcignanò, presidente del Club velico Trasimeno, parla così del bambino morto oggi nella struttura. Lontano della struttura perchè in partenza per un viaggio di lavoro all'estero, Forcignano si dice sconvolto per quanto successo. E aggiunge: «mi sento impotente davanti a un dramma come questo», Il presidente del club ricorda poi che il padre del bambino era originario di Pastignano sul Trasimeno da dove diversi anni fa era emigrato per lavorare anche in Svizzera. Quindi il ritorno nella piccola città umbra sulle sponde del Trasimeno. «Lavorava giorno e notte - dice - per ristrutturare la casa dei genitori. I nostri soci, ma più in generale la gente del Paese lo adorano per la sua serietà. Con la moglie sono innamoratissimi ed erano stati uniti ancora di più da quel figlio». Il presidente del club velico ha infine ricordato che si sono sposati su una piccola chiesa dell'isola maggiore antistante proprio al club velico dove è avvenuta la tragedia.

DIECI GIORNI FA LA TRAGEDIA DI ELENA La tragedia di Passignano sul Trasimeno segue di appena dieci giorni la vicenda di Elena, la bimba di 22 mesi di Teramo morta dopo essere stata lasciata dal padre per cinque ore nell' auto sotto al sole. Mercoledì 18 maggio, Lucio Petrizzi, docente di chirurgia della facoltà di Veterinaria dell' università abruzzese, ferma il suo pick up nel parcheggio dell' ateneo e dimentica nell' abitacolo la piccola, che avrebbe dovuto portare all' asilo.
Per tutta la mattinata Elena resta nell'abitacolo proprio in una giornata con una temperatura media di 26 gradi. Il padre aveva rimosso completamente il pensiero di aver portato con sè la piccola e di non essere passato dall'asilo, anzi. Parla al telefono con la compagna e le assicura che andrà lui a riprendere la bimba all'asilo, torna anche alla macchina per posarvi un documento ma i vetri oscurati dei finestrini posteriori gli impediscono di accorgersi della presenza della figlia già agonizzante.
Soccorsa in fin di vita dallo stesso padre all'uscita dal lavoro, la piccola viene trasferita in elicottero al presidio pediatrico Salesi di Ancona, dove i medici tentano disperatamente per tre giorni di salvarla. Elena, colpita da un imponente edema cerebrale non si riprenderà mai più dal coma e muore sabato 21 maggio. I genitori e il magistrato - che ha indagato il padre per omicidio colposo - autorizzano i medici all'espianto di cuore, fegato e reni per la donazione: altri tre bimbi, tra i 9 mesi e i due anni, di Bergamo, Genova e Roma adesso vivono con gli organi di Elena. I funerali della piccola si sono svolti mercoledì scorso a Campli, nella giornata di lutto cittadino: dopo la funzione Elena è stata cremata.

www.leggo.it/articolo.php?id=124055
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Sesso: Femminile
27/05/2011 18:34

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27/05/2011 18:35

Ma i bambini non sono giocattoli...ma chi li tutela se non lo fanno i loro genitori?
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