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NUCLEARE, LA CASSAZIONE CONFERMA IL REFERENDUM

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2011 19:18
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01/06/2011 19:15

ROMA - Il referendum sul nucleare non salta, anzi, si terrà regolarmente, a dispetto di quanto pensava il governo. Non sono bastate, infatti, le norme inserite nel decreto legge omnibus, per cancellare il voto sul ritorno dell'energia atomica in Italia: la Corte di Cassazione ha infatti accolto l'istanza del Pd che chiedeva di trasferire il quesito referendario, in programma i prossimi 12 e 13 giugno, sulle nuove norme appena votate dal Parlamento. La richiesta di abrogazione, dunque, rimane la stessa, ma invece di applicarsi alla precedente legge si applicherà appunto alle nuove norme sulla produzione di energia nucleare (art. 5 commi 1 e 8).

DI PIETRO A LEI: "STOP SILENZIO RAI" «Nonostante lo scambio di lettere, le assicurazioni verbali e scritte per ottenere il rispetto del ruolo e della funzione pubblica dell'azienda, la decisione odierna dell'Agcom è la prova più evidente che la Rai ha consapevolmente operato per ridurre al massimo lo spazio destinato all'informazione e al confronto radiotelevisivo sui temi referendari». È quanto scrive Antonio Di Pietro in una lettera al direttore generale della Rai Lorenza Lei. «È francamente scandaloso - prosegue il leader dell'Idv - mettere in onda i messaggi autogestiti sulla sola Rai 3 e alle nove del mattino, quando, secondo i dati Auditel più recenti, in quell'orario e su quel canale, l'audience giornaliera media arriva a malapena a 400.000 persone. Altrettanto scandaloso è che nelle trasmissioni di approfondimento giornalistico, con l'eccezione di 'Annozerò, non si sia parlato, se non incidentalmente, dei problemi connessi ai quesiti referendari. Per quanto riguarda la messa in onda degli spot illustrativi relativi a data, orari e modalità di votazione, fino ad oggi, nonostante le numerose sollecitazioni scritte e verbali, la Rai si è rifiutata di informare i cittadini proprio durante le fasce di maggior ascolto, cioè nel prime time, prima o dopo i telegiornali trasmessi tra le ore 19 e le ore 20.30». «È del tutto evidente - conclude la lettera di Di Pietro - il danno che fino a questo momento è stato provocato dal servizio pubblico radiotelevisivo con la sua linea di condotta. In assenza di un mutamento immediato di rotta in materia d'informazione e di collocazione oraria degli spot, l'Idv chiamerà a rispondere in tutte le sedi quanti si sono resi responsabili di una condotta manifestamente di parte».

COMITATI IN FESTA I comitati per il referendum contro il nucleare, l'Italia dei Valori, e i verdi stanno festeggiando davanti alla Corte di Cassazione la notizia del sì al referendum per il 12 e 13 giugno. «È una grande vittoria della democrazia - ha detto il presidente regionale veneto dei Verdi, Bonessio - perchè mette al riparo i referendum da attacchi futuri con lo strumenti di eventuali altri decreti omnibus. Ora è importante continuare la campagna di informazione per raggiungere il quorum necessario il giorno del referendum».

RICHIAMO DELL'AGCOM ALLA RAI Richiamo dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni alla Rai affinchè collochi i messaggi autogestiti sui referendum del 12 e 13 giugno in modo da «garantire l'obiettivo del maggior ascolto, come previsto dalle disposizioni vigenti». Lo ha deciso oggi la commissione Servizi e Prodotti dell'organismo di garanzia - sentita la commissione di Vigilanza - che ha ritenuto «non conforme ai principi del regolamento» sulla par condicio la collocazione in palinsesto dei messaggi finora attuata dall'azienda.

La commissione Servizi e prodotti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, spiega una nota della stessa Agcom, «dopo un'interlocuzione con la commissione parlamentare di Vigilanza, ha ritenuto che la collocazione nei palinsesti dei messaggi autogestiti relativi ai referendum del 12 e 13 giugno, finora attuata dalla Rai, non è conforme ai principi del regolamento della Commissione sulla par condicio referendaria». L'Autorità «ha, pertanto, rivolto un richiamo alla concessionaria pubblica affinchè realizzi una collocazione dei messaggi idonea a garantire l'obiettivo del maggior ascolto, come previsto dalle disposizioni vigenti.

Nell'esercizio della sua funzione di vigilanza, l'Agcom, attraverso il monitoraggio della programmazione, verificherà l'osservanza del richiamo, nonchè dell'invito già rivolto alla Rai ad incrementare l'informazione sui referendum. In caso di inosservanza, adotterà i conseguenti provvedimenti previsti dalla legge». Ieri l'opposizione aveva annunciato un esposto all'Agcom per chiedere «il rispetto delle disposizioni di legge», sottolineando che «il palinsesto organizzato dalla Rai con riferimento ai messaggi autogestiti» era «in contrasto con la normativa prevista dal regolamento».

www.leggo.it/articolo.php?id=125122
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01/06/2011 19:16

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