Nei ghiacci perenni la storia geologica della Terra

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Bianca Addotti Scompiglio
00venerdì 8 marzo 2013 04:26
южный полюс Антарктида холод лед


© Flickr.com/august allen/сс-by-nc-sa 3.0
 

Gli esploratori polari russi studiano la storia della Terra delle ultime decine di millenni. Alla stazione antartica russa "Progress" una squadra di ricercatori ha concluso le analisi sul permafrost trivellato nelle cosiddette “oasi”, ossia settori di terraferma senza ghiaccio, con pozzi fino a 15 metri di profondità.

Le roccie si sono andate sedimentando nelle “oasi” da millenni, per cui queste regioni antartiche possono essere ritenute una enciclopedia della storia geologica della Terra.

Quasi tutto il Polo Sud è coperto da una cappa di ghiaccio di uno spessore fino a quattro chilometri e solo un percento della zona è occupato da “oasi”. Sono stati i russi a cominciare per primi la loro esplorazione. La trivellazione veniva effettuava per mezzo di un piccolo impianto portatile con il prelevamento di carote di roccia dal pozzo. Quanto più grande è la profondità della trivellazione, tanto più antica è la cronaca geologica. Nella sezione mineralizzata è rimasta registrata in forma cifrata la storia della “oasi” lunga non meno di 40.000 anni. Successivamente in laboratori saranno eseguite le analisi chimiche, isotopiche e radiocarboniche che permetteranno di capire come è andato cambiando il clima, come avanzavano e si ritiravano i ghiacciai, come è variato il livello del mare.

All’interno del pozzo vengono calati alcuni trasduttori. Durante tutto l’anno un apparecchio speciale registrerà i dati relativi alla temperatura alle diverse profondità. Negli otto anni di lavoro nell’Antartide i ricercatori hanno creato una rete intera di monitoraggio delle roccie ghiacciate dell’Emisfero Meridionale. Pozzi per la termometria esistono già alle stazioni russe Leningradskaja, Russkaja, Bellinsgauzen, Novolazarevskaja. Adesso c'è ne uno anche alla stazione Progress il cui studio serve a determinare la reazione del permafrost al riscaldamento del clima.

Una parte delle carote prelevate sarà consegnata ai microbiologi che cercheranno di far rivivere i batteri congelati decine di migliaia di anni fa. Visto che il permafrost antartico è il più antico e il più freddo, i microrganismi che vi si trovano sono i più vecchi sulla Terra.

Se sarà scoperto che nell’Antartico esiste la vita nelle rocce che risalgono a 30 milioni di anni fa, ciò significherà che i ricercatori possono trovare la vita “in forma congelata” anche nelle roccie congelate di Marte.

Secondo gli studiosi, l’Antartide è il migliore equivalente degli habitat extraterrestri. I metodi rodati nell’Antartide serviranno in futuro per l’analisi dei campioni di suolo provenienti dalla Luna e da Marte. In questo momento le carote antartiche si trovano nelle camere frigorifere della nave Akademik Fedorov che si dirige verso il continente per consegnarle a laboratori scientifici.

La Voce della Russia
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