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Addio a Enzo Jannaci

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2013 23:39
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Città: GAETA
Età: 64
Sesso: Maschile
29/03/2013 23:39

Il cantautore si è spento a Milano all'età di 77 anni. Era malato da tempo di cancro.
Si è spento Enzo Jannacci cantautore, cabarettista, attore e cardiologo italiano, tra i maggiori protagonisti della scena musicale italiana del dopoguerra.
LA LUNGA MALATTIA- Jannacci aveva 77 anni ed era da tempo malato di cancro. Il cantautore è morto alla clinica Columbus. Dopo gli inizi della carriera negli anni Cinquanta, Jannacci da jazzista ha suonato con i più grandi tra cui Chet Baker . Dopo i primi 45 giri incisi con Gaber, debutta come solista con canzoni quali «L'ombrello di mio fratello» e «Il cane con i capelli». Ma a farlo conoscere al grande pubblico nel 1968 è «Vengo anch'io. No, tu no». pubblico nel 1968 è «Vengo anch'io. No, tu no».

DALLA MEDICINA AL JAZZ - Jannacci era nato a Milano. Il padre di origine pugliese da parte di padre. Il nonno, Vincenzo era emigrato a Milano da Bari poco prima dello scoppio del primo conflitto mondiale, ed il padre di Jannacci nasce già a Milano. Il padre di Enzo era ufficiale dell'aeronautica e lavora all'aeroporto Forlanini citato in «El portava i scarp del tennis». La madre era invece lombarda. Dopo la maturità classica, Jannacci si laurea in medicina all'Università degli Studi di Milano, specializzandosi in chirurgia generale ed esercitando la professione di medico chirurgo per alcuni anni. Nel frattempo però inizia la carriera di musicista: dopo il diploma in armonia ed otto anni di pianoforte al Conservatorio di Milano, si accosta al jazz e comincia a suonare in alcuni locali milanesi.

I POVERI E MILANO - Enzo Jannacci è stato una figura dalla forza dirompente nella storia della musica italiana, perché è riuscito, pur nella sua milanesità, a portare un linguaggio nuovo, surreale, all'interno della canzone nazionalpopolare. E anche dal punto di vista musicale, ha contribuito a svecchiare la proposta allora dominante. Il suo repertorio entra di diritto all'interno del canzoniere italiano del secondo dopoguerra. Ha cantato i poveri, gli ultimi, gli emarginati, ha cantato soprattutto la sua amata Milano.

Redazione Online - corriere.it



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